






Allo stand AGV all’Eicma è esposto il casco che Niki Lauda indossava il primo agosto 1976 al Nurburgring, quando rischiò di morire tra le fiamme. Un casco storico che ha una storia particolare perchè fu rubato a Milano e poi è ricomparso in un’astra negli Usa. Per riaverlo AGV ha dovuto fare una battaglia legale…
Ma la storia è tutta da leggere
Il casco AGV X1 di Niki Lauda faceva parte della collezione storica AGV gelosamente custodita da Gino Amisano, fondatore di AGV, assieme ad altri caschi AGV di F1 utilizzati da Emerson Fittipaldi, Nelson Piquet e altri campioni protetti dai caschi AGV.
Proprio Nelson Piquet nel 1987 vinse il campionato di Formula 1 con il casco AGV X 999 e fu “sponsor” del Salone dell’Automobile di Milano, che cercava di competere con il Motor Show di Bologna.
Durante questo Salone si tenne una grande festa alla quale invitò Niki Lauda e altri campioni di F1. In questa festa Piquet espose la sua collezione di caschi in una teca di cristallo realizzata da un famoso marchio di vetro di lusso (Saint Goben).
Per questa esposizione Piquet chiese al signor Amisano di esporre anche il famoso casco AGV X1 di Niki Lauda ma alla fine della festa il casco sparì
Gino Amisano si arrabbiò molto per la scomparsa ma si dovette accontentare di un risarcimento minimo da colui che aveva ricevuto in custodia il casco e venne ritenuto responsabile della scomparsa.
A fine Aprile 2024, dopo be 37 anni, il casco riappare in una vendita all’asta organizzata dalla casa d’Aste USA Bonhams in occasione del GP di F1 di Miami. Il casco sarebbe stato battuto all’asta organizzata per il giorno 4 maggio 2024, ad una base d’asta di 60.000$, assieme a caschi di F1 di altri illustri piloti come Jilles Villenevue, Nigel Mansell, Michael Schumacher, Alan Prost, Jean Alesì, Eddie Irvine e altri.
AGV aveva pochissimi giorni per dimostrare di essere i legittimi proprietari, ma dopo moltissimi anni non era facile. Infatti, negli archivi di AGV, ceduta a più riprese a diversi Fondi di investimento, non si trovava niente. Con l ‘aiuto dell’ing. Fabio Frattini, storico ex Dirigente AGV si cercò prima la denunciare di furto presso le Autorità di Alessandria, città della storica sede di AGV S.p.A., ma senza esito. Dopodichè le ricerche si indirizzarono verso una Sentenza di condanna del custode del casco, l’unico documento che avrebbe potuto dimostrare la proprietà del casco da parte di AGV S.p.A. e che avrebbe potuto bloccare la vendita del casco da parte della casa d’Aste Bonhams.
L’ing. Frattini si ricordò che il Adriano Costa, grande inviato di Tuttosport all’epoca, oltre che amico manager di Piquet, avrebbe potuto essere d’aiuto e così fu! Adriano fornì proprio la sentenza del Tribunale che serviva e accertava la proprietà del casco in capo ad AGV S.p.A.
La sentenza fu trasmessa alla Casa d’Aste Bonhams che, il giorno prima della data dell’asta del casco AGV X1 di Niki Lauda, la cancellò. Ma non era finita qui.
Il “presunto” proprietario del casco, ignoto, che era stato appoggiato della famiglia Lauda che aveva rilasciato una dichiarazione sulla bontà della vendita in quanto una parte del ricavato sarebbe stata devoluta in beneficenza, non intendeva rinunciare così facilmente al suo cimelio. Dopo aver coinvolto illegale di Miami Ed Partickoff, appassionatissimo del mondo delle corse, il casco AGV di Niki Lauda è oggi tornato in Italia, in possesso del legittimo proprietario e soprattutto sarà esposto nell’archivio storico del Gruppo Dainese “Dar” (Dainese Archivio) di Vicenza, assieme agli altri cimeli che hanno fatto la storia della protezione nel mondo delle corse “dalla testa ai piedi”.


